Due ragazzi ventenni del Burkina Faso si sono tuffati ma non sono più riemersi. Ritrovati i corpi dopo due ore di ricerche
di Daniele Favale
Castel Gandolfo (Rm) – Si erano ritrovati lì per sopperire al caldo torrido di questi primi giorni di settembre. Nessuno avrebbe potuto immaginare il triste epilogo per i due giovani ragazzi originari del Burkina Faso. Purtroppo i due, sono stati ritrovati senza vita nel famoso lago di Castel Gandolfo. A lanciare l’allarme è stato un terzo ragazzo che ha capito subito la gravità della situazione e che si trovava insieme ai suoi amici.
I loro corpi sono stati ritrovati dopo circa due ore di ricerche. Per perlustrare la zona dall’alto si è, ovviamente, sollevato in volo anche un elicottero dei Vigili del Fuoco. L’allarme è scattato intorno alle ore 16 quando un terzo giovane che era con loro, è tornato a riva agitato chiedendo aiuto. Sul posto i Carabinieri di Castel Gandolfo, la Polizia, i Vigili del Fuoco e i volontari della Protezione Civile sono prontamente intervenuti.
I sommozzatori dei pompieri hanno perlustrato le acque del lago e dopo circa due ore di ricerche c’è stato il tragico ritrovamento. Da una prima ricostruzione, i tre ragazzi del Burkina Faso erano ospiti di un centro di accoglienza a Rocca di Papa e avevano noleggiato un pedalò in uno stabilimento del Lago. Dopo essersi allontanati verso il centro del lago hanno iniziato a tuffarsi. Visto che il primo non riemergeva, il secondo si è immediatamente immerso per aiutarlo, ma neanche lui è risalito in superficie.
Il terzo quindi è tornato a riva per dare l’allarme. Così sono scattate le ricerche terminate purtroppo con il tragico epilogo.
A quanto si apprende, quanto meno dalle prime ricostruzioni, la corrente avrebbe spinto i due ragazzi in profondità verso il centro del lago.
(Ricordiamo le tante storie raccontate dagli anziani del luogo sulla pericolosità del lago, specialmente nei punti centrali, NDR)
I corpi sono stati recuperati dai sommozzatori dei pompieri intorno alle ore 18. Le salme dei due ventenni sono state poi trasferite nella camera mortuaria del NOC (Nuovo Ospedale dei Castelli) e messi a disposizione della Procura di Velletri.
Da chiarire l’esatta dinamica dell’incidente a cui contribuirà la testimonianza del terzo ragazzo sopravvissuto che ha dato l’allarme. Ancora non vengono resi pubblici i nomi delle salme, ovviamente per rispetto della privacy.
Non si può di certo non ricordare di prestare la massima attenzione e prudenza quando si svolgono determinate attività. Si consiglia infatti di prendere tutte le precauzioni del caso quando ci si imbatte in acque così pericolose.