Scoprire la regione, tra uno scorcio, un pasto da ricordare e delle poesie o delle citazioni

di Rocco Della Corte

Questa la mission di Enzo Toto, attore e regista di professione, escursionista per hobby e autore della nuovissima e originale guida “Passi, soste, altri passi”. 30 escursioni nel Lazio con pranzo al ristorante” edito da De Cultura. Un libro che si propone di accompagnare il lettore in giornate diverse, nelle quali nutrire corpo e spirito. Nell’intervista di presentazione del lavoro, Toto ha raccontato la storia che ha portato alla nascita del libro, in attesa di poterlo sfogliare e consigliare agli appassionati di trekking e non solo.

Enzo Toto

Una guida, “Passi, soste, altri passi” che propone trenta escursioni nel Lazio abbinando l’escursionismo, la poesia e la gastronomia. Come si concretizza l’idea di questo libro?

Cerco di mettere insieme cose belle, che normalmente si fanno separatamente, all’interno del libro. Solitamente o si fa un’escursione, con un panino, oppure si va al ristorante e ci si sta delle ore ma non ci si muove. In questo modo cerco di mettere insieme due belle esperienze per farne una unica e migliore. Penso inoltre che una guida di questo tipo mancasse: ci sono guide ai ristoranti o guide escursionistiche, di tipo turistico, sulle città o sui cammini.

Cos’ha ispirato la scelta dei percorsi e la selezione delle poesie e dei “passi” letterari?

Per quanto riguarda i percorsi, ho deciso di iniziare dal Lazio dato che vivo qui e potevo dunque provare più facilmente gli itinerari e i ristoranti. Ho potuto farlo in un tempo lungo, di un paio d’anni, nei ritagli di tempo dal lavoro. Le poesie, che poi sono a volte pensieri autobiografici o filosofici sempre riguardanti il camminare e la montagna, sono invece ispirate dalle mie letture o da autore che stimavo e avevo già letto. Durante questo periodo ho cercato di leggere letteratura e libri di montagna, è una cosa che mi appassiona.

Quale metodo ha utilizzato per la scrittura e quali sono state le difficoltà?

Avevo inizialmente in testa percorsi già fatti, alle volte, e ho così provato a scrivere delle schede sui 4-5 cammini già fatti, dove avevo magari già provato anche il ristorante. Una volta trovato il format, dopo aver capito come doveva essere fatta ogni scheda, ho quindi rifatto i percorsi vecchi e fatto i nuovi adattandoli all’idea di singolo capitolo e di singola scheda. Poi è arrivata l’idea del commiato in poesia, ed ecco le citazioni: mi sono accorto che avevo voglia di scrivere il libro utilizzando il ‘noi’, come se fosse un accompagnamento, e allora, alla fine, lascio le persone con una bella frase da ricordare o approfondire.

Sono stati molti i sopralluoghi per centellinare ogni singolo angolo dei percorsi proposti?

Moltissimi. Non è stato sempre facile studiare prima sulla cartina un anello possibile con un paese in mezzo e con un ristorante o una trattoria. Magari poi nell’andarlo a percorrere il cammino si è verificato troppo lungo o non praticabile o ancora non particolarmente bello. In qualche caso ho dovuto fare diverse volte i percorsi e alcuni li ho fatti inutilmente, nel senso che non sono entrati nella guida. Penso, in ogni caso, di aver fatto tra i 60 e i 100 sopralluoghi…

Una guida simile può diventare un modello valido per ogni regione?

Penso proprio di sì. Può valere per un parco, per un territorio, per una regione. Dipende da chi lo scrive, sicuramente può farlo uno scrittore di professione

Che cosa si deve aspettare il lettore sfogliando le pagine del libro?

Il lettore si deve aspettare una guida fatta bene dal punto di vista escursionistico. Ho cercato di essere dettagliato, a volte alcune guide sono sintetiche e tagliano sul percorso e non è facilissimo poi seguirlo. Naturalmente si deve aspettare anche di divertirsi, passare una bella giornata facendo delle belle cose e tornare a casa soddisfatto. Infine, come scrivo nell’avvertenza, in quasi tutte le escursioni non si deve aspettare una passeggiata blanda: sono escursioni impegnative, e il premio è il ristorante.