Il Sindaco Gualtieri, ascoltato dalla Commissione parlamentare sostiene “Il sistema regge; recupereremo anche l’oro”. Per la Commissione invece la relazione “è estremamente critica”
di Redazione
Roma (Rm) – Il rogo di Natale di Malagrotta poteva “innescare una crisi” nella gestione dei rifiuti della Capitale ma le azioni del Campidoglio hanno “assorbito un evento potenzialmente devastante”.
E’ il cuore della relazione del sindaco di Roma Roberto Gualtieri, che stamattina è stato ascoltato dalla commissione parlamentare Ecomafie.
Una relazione che per il presidente della commissione, il leghista Jacopo Morrone, è stata però insoddisfacente: “La situazione rifiuti sembra estremamente critica – ha detto – né si scorgono soluzioni a breve”. Il sindaco però è andato oltre l’episodio incendiario, su cui sta indagando la magistratura, per ragionare anche a lungo termine.
“L’obiettivo finale” dell’Amministrazione è infatti il Termovalorizzatore. (leggi anche gli altri articoli pro e contro, che abbiamo continuamente riportato)
Un impianto, pronto nel 2026, che oltre a smaltire l’indifferenziato senza dover passare per i maleodoranti impianti di trattamento meccanico-biologico (tmb, come quello bruciato a Malagrotta), e ovviamente a produrre energia, sarà in grado anche di recuperare ogni anno materiali preziosi. Oro, persino: “Tra i 60 e gli 80 chili, sufficienti a realizzare 4.000 fedi nuziali – dice il sindaco – 10mila tonnellate di acciaio, come cento locomotive, 2.000 di alluminio, come per 10 Airbus, e 1.600 tonnellate di rame, pari a 130 km di installazioni aeree per treni e tram”.
Ma intanto bisogna fare luce sull’incendio del 24 dicembre 2023 al Tmb1, che segue quello al Tmb2 del giugno 2022: “Le indagini ci diranno se siamo di fronte a un episodio fortuito o se c’è una mano che ha appiccato il fuoco – spiega il sindaco – perseguendo un disegno criminale per mettere in ginocchio la città e farla precipitare in una emergenza, fonte di arricchimento per qualcuno”.
Per Luigi Palumbo, amministratore giudiziario degli impianti, anche lui ascoltato in Ecomafie, dal punto di vista dell’antincendio era tutto in regola, e lo provano dei verbali dei vigili del fuoco. Anzi, erano state anche innalzate le misure dopo il rogo del 2022: impianti, formazione del personale, vigilanza, videosorveglianza con 13 telecamere i cui video, spiega, “sono stati acquisiti dalla polizia giudiziaria”. Anche Ama sta potenziando i controlli.
L’incendio di Natale ha lasciato la Capitale praticamente senza impianti di pretrattamento: a Roma si trattano al momento solo 140mila tonnellate l’anno, ma erano 900mila prima del 2018, cioè prima che finissero fuori gioco uno dopo l’altro i 4 tmb originari. Una situazione che certo “ha ridotto i margini di sicurezza“, riconosce il sindaco, ma che poteva finire molto peggio “se nei primi 2 anni di lavoro non ci fossimo impegnati su tre fronti: nuovi sbocchi per conferire in Italia e all’ estero; attivazione di nuovi tritovagliatori negli impianti Ama, aumento della capacità di stoccaggio nei siti di trasferenza“.
L’obiettivo finale però sarà il termovalorizzatore di Santa Palomba: con le sue 650mila tonnellate l’anno non sarà sovradimensionato ma al contrario sottodimensionato, per evitare, spiega Gualtieri, che ci si possa impigrire nell’ aumento della differenziata.
Oggi è al 47%, ma con l’obiettivo del 65% nel 2030 e del 70% nel 2035. Proprio sulla differenziata c’è invece un piano da 200 milioni e cinque impianti per il trattamento, tra cui due biodigestori che produrranno anche biometano: “I mezzi Ama circoleranno a costo zero con il carburante prodotto dai rifiuti che raccolgono – promette Gualtieri – Questa si chiama economia circolare”.
“Alla Commissione – ha commentato però Morrone al termine – servono dati certi e un cronoprogramma che possa rassicurare l’opinione pubblica. C’è poi tutto il capitolo incendi. Per avere un quadro più dettagliato, che neppure Gualtieri è stato in grado di fornire, aspettiamo le informazioni che emergeranno dall’audizione della Procura”.