Nell’ambito di alcuni controlli programmati all’interno degli istituti penitenziari, il carcere di Velletri è finito nuovamente sotto la lente di un’operazione del Nucleo Investigativo Centrale della Polizia Penitenziaria
Velletri (Rm) – Ferrati i controlli da parte del Nucleo Investigativo Centrale della Polizia Penitenziaria presso il carcere di massima sicurezza di Velletri. All’interno della più vasta operazione di contrasto alla distribuzione illecita di stupefacenti e dispositivi di comunicazione all’interno delle case circondariali di Rebbia e Velletri, la Procura Veliterna, grazie al supporto del personale del carcere, dei Reparti militari Specializzati e dell’unità cinofila del Provveditorato di Roma, ha messo in atto un importante sequestro di beni illeciti. Tre telefoni cellulari e quattro Sim card: questo il bottino.
Un danno ritenuto ‘importante’ per i detenuti dato che, ricordiamo, simili apparecchi sono fondamentali a chi abita le celle della struttura per continuare a controllare eventuali attività criminali all’esterno della struttura.
“L’ennesimo telefono cellulare trovato in carcere dovrebbe far riflettere la nostra Amministrazione circa la vulnerabilità del nostro sistema penitenziario – riferisce il segretario del sindacato Donato Capece -. Eppure, poco o nulla viene fatto dal DAP, il Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria. Basti pensare ad alcune soluzioni rapide ed efficaci, come la possibilità di schermare gli istituti penitenziari per neutralizzare la possibilità di utilizzo di qualsiasi mezzo di comunicazione non consentito e la possibilità di dotare tutti i reparti di Polizia Penitenziaria di appositi rilevatori di telefoni cellulari per ristabilire serenità lavorativa ed efficienza istituzionale, anche attraverso adeguati ed urgenti stanziamenti finanziari”.
